È forse il momento più atteso dell’edizione estiva Roma Fashion Week (quest’anno posticipata da luglio a settembre a causa dell’emergenza Covid-19), il concorso che ha visto il debutto di molti tra i più talentuosi designer (ex) emergenti dell’ultimo decennio in Italia.
Who Is On Next?: il progetto di scouting dedicato ai nuovi talenti della moda, giunge alla sua sedicesima edizione e premia i vincitori nelle categorie prêt-à-porter e accessori.
In attesa di scoprire i nomi dei brand scelti dalla giuria di esperti internazionali- tra cui la presidente di Altaroma Silvia Venturini Fendi, il direttore di Vogue Italia Emanuele Farneti, e la Head of Vogue Talents Sara Sozzani Maino-, vogliamo presentarvi cinque tra i finalisti delle precedenti edizioni.
Li abbiamo scelti perché sono visionari, determinati, innovativi e di successo: insomma, hanno quello che noi chiamiamo Fattore Tixe.
Vincitore nella categoria prêt-à-porter nel 2009
Chi è– Marco de Vincenzo nasce a Messina e a diciotto anni, dopo la Maturità Classica, si trasferisce a Roma per studiare Moda e Costume all’Istituto Europeo di Design.
A ventun’anni entra a far parte dell’ufficio stile di Fendi, dove attualmente ricopre il ruolo di responsabile creativo della pelletteria. Nel 2009 lancia il marchio eponimo e nel luglio dello stesso anno ottiene il primo premio del concorso “Who is On Next?” indetto da Vogue Italia. Nel 2014 sigla una partnership con LVMH.
Oggi Marco de Vincenzo è riconosciuto a livello internazionale tra le voci più originali e interessanti della moda contemporanea Made in Italy. A distinguere il lavoro di Marco De Vincenzo è la sua innata tendenza alla contraddizione che lo porta a sperimentare e a ricercare innovazione in ogni collezione.
Perché ci piace: per la sua passione per le tecnologie e la ricerca di materiali, e per la continua sperimentazione che lo porta a rinnovare costantemente ciò che è classico. Per il suo stile pulito ma mai scontato, fatto di sovrapposizioni, mescolanze, forature a laser, palette sofisticate senza rinunciare alle tinte strong. Per il coraggio del talento che diventa stile definito quando sa reinventare il classico.
Finalista nella categoria prêt-à-porter nel 2010
Chi è– MSGM è un marchio che nasce a Milano nel 2009 dallo spirito creativo di Massimo Giorgetti, in grado di impiegare la grande tradizione sartoriale made in Italy per realizzare collezioni dallo stile contemporaneo e moderno, capace di interpretare le tendenze più attuali in una dimensione originale e caleidoscopica. Claims del brand, diventati anche t-shirt icona, sono Never look back, It’s alla head e Leggerezza non è superficialità.
Nel corso degli anni, ha collaborato con brand come Toilet Paper, Fila, Diadora e Eastpak.
Perché ci piace: perché è uno spirito libero per vocazione, capace di reinterpretare il passato in modo ironico e mai banale, creando nuovi codici stilistici senza nessuna concessione alla nostalgia. E perché è in grado di anticipare le tendenze future con un linguaggio moderno e dal gusto iconoclasta.
Finalista nella categoria accessori nel 2011
Chi è- Nata e cresciuta in Brasile, Paula Cademartori si laurea in Industrial design e poi si trasferisce in Italia nel 2005. Qui approfondisce la sua formazione con un master in Fashion Accessories all’Istituto Marangoni e inizia a collaborare con l’ufficio stile di Versace. Nel 2009 partecipa al concorso Vogue Talents, quindi l’anno successivo fonda il brand che porta il suo nome, che debutterà con la prima collezione di borse nel 2011 a Parigi. La costante crescita del brand, anche in seguito alla partecipazione a Wion, condurrà nel 2016 all’ingresso nel gruppo Otb Only the brave.
Perché ci piace: perché è glamour ma contemporanea, sofisticata ma non ingessata, e chic in modo rilassato. Le borse e le calzature Paula Cademartori sono dotate di gran carattere grazie a modelli divenuti iconici in pochissimo tempo, e al perfetto connubio tra pellami pregiati in palette di tonalità sofisticate e choc a contrasto e borchie applicate.
Vincitore nella categoria prêt-à-porter nel 2013 (ex aequo con Esme Vie)
Chi è: Viennese di nascita, milanese di adozione, già in famiglia Arbesser viene educato alla bellezza attraverso l’arte, la musica e l’architettura. Dopo essersi laureato al Central Saint Martins College di Londra, si trasferisce a Milano, dove per anni lavora per uno dei più importanti marchi di moda italiani. All’inizio del 2013, lancia il brand che porta il suo nome, con cui vince l’edizione di quello stesso anno di Who is on next? e arriva tra i finalisti del premio LVMH 2015.
A Roma, viene premiato per la sua capacità di interpretare un’attitudine contemporanea attraverso forme e alternanze di tessuti, in un mixage completamente libero che dà vita ad uno sportswear fatto di praticità e di ricerca.
Perché ci piace: per le scelte non convenzionali valorizzate da linee pulite e volumi sofisticati ispirati da design e architettura. Per i cromatismi estremi di tessuti inusuali che vanno a comporre collezioni eleganti e perfettamente tagliate ma, finalmente, portabili. Per lo stile molto personale e un’estetica grafica divenuta immediatamente riconoscibile.
Finalista nella categoria accessori nel 2018
Chi è: Maissa viene fondata nel 2016 da Giulia Ber Tacchini, che dopo anni di collaborazioni con numerosi brand di lusso- tra cui Dior, Prada, Chloè, Agnona, Costume National, Bikkembergs- decide di lanciare il suo progetto basato sul connubio tra l’innovazione della tecnologia di 3D printing e l’heritage dell’artigianato italiano di alta gamma.
La sua visione creativa viene colpita in particolare dalla tecnologia di 3D printing che non pone limiti alla creatività e alla customizzazione e che ha un ridotto impatto ambientale. Ogni pezzo Maissa- tra cui le borse scultura personalizzabili e rifinite a mano come pezzi unici- è disegnato al computer e prodotto da speciali stampanti 3D, e viene poi lavorato e assemblato dalle mani esperte dei migliori artigiani.
Perché ci piace: perché, è evidente, contiene tutti quegli elementi che dovrebbero caratterizzare un giovane brand nel 2020: attenzione per l’estetica, innovazione, sostenibilità, e reinterpretazione della tradizione in chiave fresca e contemporanea.