La seconda giornata di Heroes è già iniziata, startupper, innovatori e semplici curiosi si aggirano frenetici fra le aree messe a disposizione dagli organizzatori. La prima startup che avviciniamo oggi è TheTable, un progetto di social eating nato dalla vision di Luca Tabili.
Buongiorno ragazzi la prima volta ad Heroes?
Si è la prima partecipazione, anche perché il progetto è molto giovane, io mi chiamo Luca Tabili e sono il CEO e Founder del progetto THE TABLE, e loro sono due dei miei più stretti collaboratori.
Parlateci del vostro progetto, come e quando nasce?
Il progetto nasce intorno a marzo, aprile di quest’anno, ci trovavamo per l’ennesima volta con amici seduti ad un tavolo, ma eravamo sempre gli stessi. La mia esperienza professionale che spesso mi ha costretto a mangiare da solo in ristoranti di tutta Italia mi ha aiutato a mettere a fuoco un problema che forse poteva essere risolto in maniera creativa. Ho avvicinato molte di queste persone e mi sono presto reso conto che l’esigenza che avevo individuato era condivisa da molti; un’aspetto della sharing economy che ancora mancava… soddisfare le molte persone che vogliono sedersi ad un tavolo fra sconosciuti.
Il software crea tavoli sociali in ristoranti, bar e caffetterie, e premia la fantasia dei ristoratori e degli utenti che possono creare tavoli tematici. All’interno del software ci sono 5 macro filtri che rendono gli altri partecipanti il più vicino possibile al tuo mind set. Gli utenti che si registrano si conoscono virtualmente prima, e si incontrano poi sul tavolo reale.
I numeri raccontano che la percentuale di fallibilità di una Startup in Italia è pari al 97%, cosa c’è che porta persone come voi ad investire su quel 3% di successo?
La definirei una lucida follia guidata dalla razionalità. Nel mio caso non faccio parte di quelle persone che pensano di trovare in un progetto la soluzione della vita e della mia carriera professionale, ho iniziato questo percorso per fare un’esperienza e questo progetto mi ha già restituito molto a livello personale.
Uno dei fattori chiave nella costruzione di una startup è la creazione del team, come avete formato il vostro?
Al momento mi sto affidando a 4 persone molto fidate, con competenze utili al mio business ed un paio di ragazzi giovani incontrati in meeting vari con cui si è creato un rapporto di collaborazione. Sfrutto occasioni tipo queste, per organizzare una trasferta di gruppo con il mio team, condividiamo la casa per 4 giorni, una occasione di team building molto forte, utile a vedere la natura del gruppo, gli elementi caratteriali delle varie persone di cui non mi sono accorto, elementi che se non corretti possono danneggiare la startup.
Una mia priorità in breve sarà modificare la struttura giuridica del progetto, ed aprire in favore dei miei membri che hanno dato dimostrazione di capacità pratiche ed adattive.
Riuscite a spiegarci velocemente cosa e come credete che il vostro progetto possa crescere?
Ci muoveremo con un importante test su Roma e sulla tratta del Freccia Rossa; attenzionare le città dove ci sono più business travellers crediamo sia efficace in funzione del nostro target.
Il nostro modello di business attuale prevede una commissione dal ristoratore che riempie un tavolo grazie a noi. Per il momento la commissione è fissa, quando inseriremo degli elementi di Machine Learning riusciremo anche ad andare in percentuale sul venduto. Nel breve termine il profitto non è il nostro obiettivo primario.
Abbiamo tutti un futuro desiderabile, quale è il vostro?
Bhè, se si tratta di futuro desiderabile… vogliamo diventare il leader mondiale del social eating avvicinando persone curiose e che vogliono scoprire di più anche su loro stessi incontrando gli altri.
Per maggiori informazioni sul progetto potete visitare il sito.