Qualità e governance come elementi da cui partire per lavorare con efficacia e rapidità sui dati, da tutti riconosciuti come uno degli asset fondamentali per le aziende di oggi. Sono queste le due parole chiave che hanno animato il dibattito nel corso del primo appuntamento romano del Data management Summit, edizione italiana dell’evento, organizzato da Synergo! e Michele Iurillo. Il summit, un momento imperdibile per la comunità del Data Management, si è svolto in una sede di eccezione, il nuovo headquarter romano di SMI Technologies and Consulting– PMI innovativa in ambito ICT con sedi a Roma, Milano, Bari e Bassano del Grappa.
Rilevante, in questo senso, l’intervento di Domenico Natale, attuale responsabile della commissione nazionale UNI CT 504 di Ingegneria del software ed è socio onorario UNINFO, Ente di normazione per le Tecnologie Informatiche federato all’UNI.
“Il Data Management Summit mi ha fatto scoprire che la parola “data management” in questo campo è veramente centrale perché si posiziona in mezzo ad altri quattro approcci che vanno dalla strategia alla governance e quindi a un livello anche superiore del data management, fino a scendere ai processi e alla qualità dei prodotti. In questo summit, noi siamo proprio al centro di una scala di valutazione e definizione molto importante sui dati: la strategia dei dati, la data governance, il data management stesso, i processi e i prodotti. Ho notato che questa distinzione aiuta molto a definire in modo corretto in che situazione ci si trova e in che situazione stiamo lavorando. In queste fasi, infatti, gli standard variano notevolmente e in modo esplicito. La seconda impressione è che in tutti gli interventi si stia valorizzando una tendenza verso la data governance, perché i dati vanno in certi casi anche scambiati e raggruppati. Si facilita così la creazione di sistemi sempre più connessi tra loro. Questo testimonia che la qualità dei dati da soli non si raggiunge. Solo un approccio orizzontale e condiviso consente un miglioramento generale dei sistemi informativi.”
UN FORMAT INNOVATIVO CHE PUNTA AL COINVOLGIMENTO
L’edizione 2022 del DMS ha portato nella Capitale- dopo Pavia, Milano, Valencia e Madrid- gli esperti di Data Management dei brand più importanti a livello europeo. Da Gaia-X AISBL a Tim, da Agid a Irion, da IBM a Oracle, molti gli ospiti che sono intervenuti nel corso di un appuntamento che fa del coinvolgimento dei partecipanti il suo vero punto di forza. Nato nel 2018, il Data Management Summit è infatti un evento esclusivo per guidare la comunità del Data Management nel panorama tecnologico, un forum di discussione aperto per condividere esperienze e casi d’uso. Proprio per questo, anche il format è nuovo e coinvolgente, caratterizzato dai tavoli dinamici che rappresentano la vera innovazione del DMS rispetto ad altri eventi: un momento in cui CIO, CTO, CDO, BI Manager, Data Governance Officer, Data Scientist si incontrano per condividere esperienze e casi d’uso, e risolvere le nuove sfide tecnologiche. Open Data, Open Banking, Compliance & Data Governance sono solo alcune delle tematiche su cui gli esperti si sono confrontati nel corso della giornata, alternando i tavoli di discussione ai cinque speech e alle quattro tavole rotonde che hanno portato avanti il dibattito sull’utilizzo dei dati e le politiche del settore sui cui DMS lavora da anni.
Venue Partner 2022 del Data Management Summit è stata SMI, che ha aperto le porte della propria nuova sede romana, con l’obiettivo di contribuire alla creazione di una “conoscenza collettiva” sul mondo dei dati, in linea con lo spirito di condivisione di esperienze e passioni che contraddistingue questa impresa tecnologicamente all’avanguardia.
“Ringrazio Michele Iurillo per aver scelto questo luogo per organizzare il Data Management Summit 2022” – commenta Cesare Pizzuto, CEO di SMI – “SMI è un’azienda che ha nel suo DNA la voglia di ricercare delle soluzioni, di integrare dei servizi, di trovare il modo di indirizzare problemi. Ci occupiamo di dati da quando abbiamo capito che il dato non è più un fine ma un mezzo: un mezzo per gestire meglio un’azienda, per cercare di capire quello che può accadere nel futuro ma anche ciò che accade adesso. Come diceva Catone, per poter parlare con gli altri di un argomento devi conoscerlo meglio: per noi di SMI, oggi, è un’occasione per capire meglio quello che accade nel mondo del dato”.
“Sono soddisfatto di quest’altra edizione di Data Management Summit Italia svolto in questa nuova sede a Roma” – commenta Michele Iurillo, founder dell’evento – “Penso che difficilmente si è riusciti a riunire così tante persone competenti sul mondo dei dati nello stesso momento, nello stesso luogo, parlando e collaborando tutti insieme. Questa è l’essenza del DMS, un evento che funziona perché non è commerciale ma formativo, di scambio di opinioni e di intelligenza costruttiva”.
“Il Data Management Summit è un evento importante per chi lavora con i dati, a qualsiasi titolo, e sta prendendo sempre più piede in Italia perché viene apprezzato” – spiega Simona Di Felice di Scai Partners, sponsor dell’evento insieme con Irion – “Abbiamo toccato quattro argomenti chiave, ma quella che è emerso all’interno di tutti gli argomenti trattati e di tutte le formule di comunicazione utilizzate è quello della “qualità dei dati”. Questo perché chi lavora con i dati ancora oggi si interroga su quali possano essere i mezzi, gli strumenti e le modalità con le quali migliorare la qualità di questo asset strategico. Un altro aspetto è quello della cultura: oggi il salto che le aziende devono fare è sia lavorare su tecnologie sempre più innovative e performanti, sia andare ad agire sulla cultura delle persone, non solo quelle direttamente coinvolte nella gestione e nel governo dei dati ma anche i vari stakeholder”.
Una visione confermata da Antongiulio Donà, Business Partner & Strategic Account Manager di Irion: “In questo evento sono stati toccati due argomenti molto cari a IRION: la qualità e la governance. Si tratta di due asset molto importanti per noi e quindi speriamo anche con eventi di questo tipo di raccogliere informazioni sulle esigenze e di poter soddisfarle con sviluppi attuali futuri”.