Una ricerca per indagare il fenomeno della disorganizzazione e la sua incidenza su benessere, produttività e soddisfazione personali.
Essere organizzati è una competenza trasversale fondamentale. E’ una competenza che in pochi posseggono e che in nessun contesto formativo o professionale viene fatta oggetto di insegnamento. E’ soprattutto l’organizzazione personale a pagare il conto di tale scelta culturale salvo ritrovarsi a fare i conti con stress, malessere, insoddisfazione, apatia, esaurimento delle risorse personali.
D’altro canto essere organizzati, in una società in cui tutto si muove molto velocemente, le informazioni da gestire sono tante, i ruoli da ricoprire sono molti, i cambiamenti a cui adeguarsi sono numerosi, gli oggetti da gestire sono un numero spropositato, è una misura di sopravvivenza, un antidoto contro stress e malessere.
Da queste riflessioni è nato il primo rapporto di ricerca italiano sulla disorganizzazione, uno studio che ha permesso di mettere a fuoco quale fosse la percezione della propria disorganizzazione e quale emozioni la disorganizzazione fosse in grado di generare.
Uno dei risultati principali che la ricerca ha evidenziato è quanto l’organizzazione debba considerarsi un fatto sociale e quanto essa influenzi le relazioni sociali. Ciascun individuo, qualunque ruolo ricopra, si muove in un contesto sociale, intesse relazioni, condivide spazi, tempi e modi. E’ per questo che essere organizzati aiuta ad avere relazioni lavorative facilitate, a semplificare le attività giornaliere, a condividere proficuamente gli spazi e i tempi di lavoro e a rendere le giornate più soddisfacenti.
In generale lo studio ha messo in rilievo che il desiderio di imparare per cercare una soluzione ai problemi organizzativi è forte. Circa il 60% degli intervistati, 300 persone che sono state raggiunte dal questionario online di Organizzare Italia diffuso attrverso i social, cerca di dominare il caos e il disordine attorno a sé, ma non ci riesce. Solo il 22% degli intervistati dichiara che gli strumenti organizzativi che ha acquistato riescono a dare una soluzione, per il restante 78%, in diversa misura, esiste un bisogno di imparare e apprendere la competenza organizzativa. Soprattutto questo desiderio di imparare è legato alle emozioni piacevoli che si sono sperimentate nei tentativi, non sempre riusciti, di liberarsi del superfluo, infatti la maggior parte, il 90,7%, ha risposto di aver provato emozioni molto piacevoli come calma, benessere, gratificazione e soddisfazione, nel tentativo di organizzare e liberarsi del superfluo, in termini di oggetti.
La gestione del tempo e i troppi impegni sono di sicuro il problema principale. Molti perdono dei micro tempi a cercare cose che non trovano, e lo fanno spesso, quindi hanno un problema radicato e solo 19 persone su 300 dichiarano di vivere serenamente i propri impegni. L’85,7% fa fatica a portare a termine gli impegni nei tempi previsti e il 94,6% dice spesso lo farò domani, rimandando le decisioni per mancanza di tempo o a causa di un affaticamento decisionale.
Lo studio ha restituito una fotografia dei 300 intervistati che può esser sintetizzata in 4 profili tipologici: disorganizzati consapevoli, persone che sanno di essere disorganizzate e che vogliono imparare ad organizzarsi meglio; disorganizzati doc, coloro che pur dichiarando la propria disorganizzazione nelle risposte sono stati poco coerenti dimostrando una scarsa consapevolezza rispetto alla propria disorganizzazione; ordinati, che utilizzanno il linguaggio organizzativo a proprio uso e consumo, ma che non riescono a condividere con gli altri il proprio metodo, mostrando una grande resistenza al cambiamento e infine un gruppo di organizzati, solo il 10%, che vive bene il proprio tempo e il proprio spazio, che riesce a gestire i propri impegni e le relazioni con gli altri grazie alla buona organizzazione personale.
Ma come si può imparare ad organizzarsi meglio quando si è giunti alla consapevolezza che la disorganizzazione sta danneggiando le proprie giornate, il proprio lavoro, la propria salute, le proprie relazioni? Esistono strumenti, metodi, consigli, libri sul tema. Organizzare Italia è l’azienda che da anni forma le persone alle competenze organizzative. E’ composta da professional organizer, professionisti che affiancano le persone per aiutarle a sviluppare e migliorare le abilità di organizzazione, che intervengono attraverso corsi in presenza e online, consulenze e affiancamento in tutta Italia.
Fabiola Di Giov Angelo
Organizzare Italia