di Walter Scarfò / Web – Linkedin
Viviamo un periodo di grande cambiamento, sociale, economico, e professionale; il mondo del lavoro oggi, ci mette continuamente di fronte a problematiche complesse, il concetto di “competenza” ha superato di gran lunga il valore della semplice “conoscenza”.
Individuare sul mercato professionisti che abbiano competenze specifiche in un determinato settore, ed in grado di rispondere velocemente e qualitativamente ad una richiesta, può fare la differenza in un contesto in cui spesso il fattore tempo determina la differenza che esiste fra una vittoria ed una sconfitta.
La sensazione è che in questo contesto, la distanza che esiste fra domanda ed offerta, non sia determinata unicamente dalla mancanza di una delle due fondamentali componenti, ma che la connessione fra aziende e professionisti specializzati, in certi casi può non funzionare correttamente.
Per cercare di risolvere questo problema nasce Salty, come racconta Diego Capponi, ceo e co-founder insieme a Roberto Fratini e Gianmarco Fratini.
«Salty è nata dalla volontà di tre amici di vecchia data che hanno condiviso gran parte del loro percorso scolastico e universitario. In particolare, durante gli anni universitari, abbiamo condiviso lo stesso appartamento a Milano, maturando così il desiderio di riversare la nostra passione per i mercati emergenti digitali in un progetto imprenditoriale tutto nostro»
La startup è stata selezionata anche dal programma di Facebook dedicato alle aziende emergenti, l’FbStart ed è stata inserita nel Bootstrap track. Salty potrà così godere di servizi aggiuntivi per sviluppare l’app e dei consigli dei tutor del team Facebook.
Nel 2015 la startup ha ottenuto il Myllennium Award, premio organizzato dal Gruppo Barletta spa. La vittoria ha portato all’azienda 45mila euro e l’ingresso del gruppo imprenditoriale nella società.
«Inizialmente il progetto è stato finanziato da noi soci fondatori. La vittoria al Myllennium Award ci ha permesso di portare Salty sul mercato e concentrarci sul nostro obiettivo, e cioè proporre delle soluzioni per lo più orientate a colmare il gap tra disoccupati e aziende nel mercato del lavoro»
ci spiega ancora il ceo Capponi.
Tutto è stato possibile grazie all’applicazione disponibile da marzo 2016 sia per Android che per iOS. E sono già quasi 30.000 i professionisti attivi sulla piattaforma che offrono le loro prestazioni tra Milano, Firenze, Bologna e Roma. Sono diversi gli strumenti messi a disposizione degli utenti: il professionista può gestire il suo lavoro e i suoi appuntamenti tramite il calendario della app e attingere a un bacino di utenza ampio.
I clienti possono prenotare telefonicamente o sull’applicazione e possono comunque comunicare con il professionista tramite il servizio di messaggistica interno. Ogni prestazione lavorativa ha poi la possibilità di essere valutata e i commenti o gli appunti degli utenti aiutano gli altri a scegliere meglio la persona di cui hanno bisogno. Salty vuole arrivare a coprire più città di quelle in cui è già diffusa. I tre co-founder hanno intenzione di partecipare ad altre iniziative per far diventare Salty uno strumento quotidiano indispensabile agli utenti in Italia e all’estero.
Da poco Salty ha lanciato una campagna di crowfounding come ci racconta Roberto Fratini;
“La campagna è stata avviata da pochissimo sulla piattaforma di CrowdFundMe, e in 48 ore abbiamo raggiunto il target della quota di investimento che avevamo fissato. Siamo molto contenti di questo risultato che non chiude la campagna. Infatti è ancora possibile investire attraverso l’overfunding”.
Con i fondi raccolti il team di Salty punta a rafforzare la crescita della start up:
“L’obiettivo è consolidare la nostra posizione su Roma dove abbiamo sperimentato il nostro modello di business e dove solo nell’ultimo anno abbiamo acquisito 1000 nuovi clienti che hanno provato gratuitamente il servizio e poi lo hanno acquistato. I fondi raccolti con il crowdfunding ci serviranno a lanciare una nuova campagna di marketing su Roma, per poi fare lo stesso a Milano e in seguito guardare all’espansione su Torino e Bologna”.