Massimo Ciaglia: le startup vincenti nascono da un team solido, ben costituito, complementare, e con voglia di fare.

Intervista di Aurora Caporossi – LinkedIn

“The Startup Canvas. Il metodo per trasformare una idea in un successo sicuro”, il tuo best seller ormai in tutte le librerie degli startupper più intraprendenti. Spesso un libro nasce per trovare delle risposte alle esigenze passate e cercare di dare nuovi stimoli. Da cosa nasce l’idea di questo best seller?

Dopo un’attenta analisi su casi reali, derivata da svariate decine di startup seguite, ho deciso di migliorare i Canvas già esistenti, poiché mi rendevo sempre più conto, durante il processo di modellazione strategica, che dovevano essere integrati con ulteriori processi tipici delle fasi di crescita delle startup. L’idea del mio libro, nonché del mio metodo, nasce dall’esigenza di far capire subito alle startup quali sono le potenzialità e i risultati che potrebbero raggiungere nel breve e nel lungo periodo, ma tramite un metodo ed un corretto processo di continua validazione.  Le strategie di raccolta fondi e l’identificazione della traction sono solo due degli elementi innovativi del Canvas, che risultano di fondamentale importanza quando si parla di startup. Per essere più chiari, oltre alla customer development e al product development possiamo dire che anche le strategie di fund raising rivestono un importantissimo ruolo in un progetto startup. Ogni startup, soprattutto nelle fasi iniziali, ha continua necessità di cassa e deve strutturare una strategia di fund raising ben gestita al fine di raccogliere i capitali corretti, nei tempi giusti e dai corretti investitori.

 

Partecipando al programma di accelerazione del Founder Institute, si ha la possibilità di confrontarsi direttamente con massimi esperti del mondo startup. A fronte delle tuo vissuto e della lunga esperienza che hai in questo settore, quali sono le parole che uno startupper non dovrebbe assolutamente dire ad un possibile investitore?

In questi anni ho conosciuto un notevole numero di startupper e nella maggior parte dei casi le startup vincenti avevano un team solido, anche se inesperto però ben costituito, complementare, allineato, coeso e con voglia di fare. Parlando da business angel gli startupper sicuramente consiglio che non si deve commettere l’errore di pensare che la propria idea sia l’idea del secolo e che sia esente da competitor. Inoltre, un team non deve mai avere le mani in pasta su vari progetti diversi, quindi ad un investitore non si deve mai dare l’impressione di avere più attività su cui si è impegnati, bensì si deve essere committed al 100% sul proprio progetto.

 

Le start up, attualmente, sono un nuovo modo di fare impresa, in che modo l’ecosistema (istituzioni, territorio) implementare la loro crescita e incentivare il loro sviluppo? A ragion di ciò, perché per una start up è fondamentale il percorso di validazione?

Ad oggi, anche grazie alla manovra economica del 2019, il modo di fare impresa in ambito startup sta cambiando in positivo. Abbiamo da qualche giorno superato le 10.000 startup innovative e le istituzioni stanno prestando sempre maggiore attenzione all’ecosistema startup, stanziando fondi pubblici sempre maggiori per supportarle. I finanziamenti in Startup nel 2018 hanno di poco superato i 600 milioni e si stima che il 2019 potrebbe chiudere vicino al miliardo di Euro. Per quel che concerne il percorso di validazione il framework da me sviluppato si basa proprio sui principi del modello di Lean Startup, di conseguenza il processo con cui è possibile validare un’idea con il minimo investimento porta sicuramente a sperimentare e ad accelerare la crescita di una startup riducendone i rischi di fallimento, soprattutto nelle prime fasi. Consiglio sempre di seguire entrambe le fasi di validazione, sia il problem-solution fit che a seguire implementando un MVP, il product-market fit.

Chi è Massimo Ciaglia?
Startup Coach & Mentor, Business Innovator & Angel, author of “The Startup Canvas”, ICT & Blockchain Entrepreneur